(H)EARTH è un progetto che nasce dalla necessità di considerare l’arte e la cultura in generale come il cuore pulsante del nostro universo e dunque servizio essenziale per il benessere del nostro Paese; riconoscendo loro, dunque, un valore etico, morale ed economico.
Compito della cultura, in una fase storica come quella che stiamo attraversando, non può che essere – dopo aver ratificato ed analizzato la fine dell’epoca precedente – immaginare, articolare e costruire l’epoca nuova. La cultura è il telaio, la struttura fondamentale di progettazione del presente e del futuro. Il punto chiave è evidentemente la tematizzazione di un disagio collettivo: la trasformazione di un malessere, di una condizione potenzialmente ed effettivamente paralizzante, in un punto di vista interessante sulle cose, consente di liberare le energie più creative di un territorio, di un’epoca. Ed è esattamente ciò che è accaduto in questo periodo: sono nati tantissimi focolai di pensiero e di condivisione, abbracci virtuali e tavoli politici dove è emersa forte l’esigenza di non lasciare nessuno per strada. Il grido che si leva poderoso non è tanto ce la faremo, ma speriamo di essere tutti. Uno dei paradigmi emersi dall’emergenza in corso – in uno scenario dai confini ancora incerti e nebulosi – è che non si può affrontare la società del rischio senza una società civile forte e organizzata. Per rispondere ai rischi sistemici che la sfida della contemporaneità impone, abbiamo bisogno di immaginare un nuovo patto di cura delle città e dei territori, fondato sulla collaborazione tra i vari attori delle comunità . Si tratta di riflessioni quanto mai urgenti, in un momento storico in cui le basi costitutive della fiducia primaria – la cosiddetta “alleanza tra corpi” – si trovano messe in discussione. Perché se è vero che dobbiamo continuare a mantenere le distanze gli uni dagli altri, dobbiamo impegnarci a ricucire le relazioni, ridurre le diseguaglianze, rifondare un nuovo modo di fare cultura e società nei tessuti sociali e urbani dei nostri paesi, delle nostre città.
E’ importante in questo momento porsi il problema di come ricostruire una collettività. Siamo in un momento straordinario, un momento di grande difficoltà in cui questo tornado si è abbattuto in maniera omogenea su tutti noi, ma purtroppo, come avviene in tutte le catastrofi, si sono moltiplicate le diseguaglianze e mentre i “grossi” hanno traballato, i più fragili sono morti o rischiano di cadere. (H)EARTH nasce proprio da questa ferita, questo blocco, questa sofferenza, questa consapevolezza di dover trovare un modo per ripartire con una rigenerazione necessaria dopo la “riabilitazione” forzata e con l’obiettivo di cercare di immaginare un cambiamento sostanziale di sistema grazie ad una progettazione congiunta che parta dal basso, dunque, dalle esigenze dei lavoratori dello spettacolo con le piccole imprese. Immaginare un modello virtuoso capace di far emergere le buone pratiche e renderle sistema ed una maniera per tenere in vita luoghi e persone.
Mai come in questo momento è fondamentale prendersi cura dei più fragili a costo di dover rinunciare a qualche fetta della propria torta. Per poter restare tutti in equilibrio è necessario ragionare sulla ripartenza nella consapevolezza che non siamo tutti uguali. Non possiamo correre, se non facciamo attenzione a questa fase importante di “ripresa” potremmo rischiare di perdere pezzi indispensabili e preziosi per strada. La nostra analisi della situazione ha evidenziato problemi economici gravi, a seguito delle mancate entrate dovute alla chiusura forzata : spese di affitto e utenze, costi dei mutui attivi per investimenti sostenuti su spazi e attrezzature, oneri e i tributi locali; soggetti che rischiano di non poter sostenere i costi del personale e di vedere azzerato l’indotto che spesso riescono a creare intorno alle proprie attività. Di qui la necessità di un progetto emergenziale, ossia un intervento che vuole rappresentare un sostegno rapido e immediato a un segmento tutt’altro che residuale del tessuto culturale e sociale del nostro territorio, che si trova in questo momento in condizione di maggiore fragilità rispetto ad altri comparti. È infatti rivolto a quelle realtà che rappresentano, sul piano culturale e civico, dei presidi territoriali fondamentali, centri culturali e civici che saranno una risorsa fondamentale per la ricostruzione di relazioni fra i cittadini a emergenza, se non superata, quanto meno attenuata o gestita. Come prima azione di sistema abbiamo immaginato di invitare partner pubblici istituzionali ad investire risorse su dieci piccoli spazi che a loro volta mettano a disposizione di 12 compagnie i loro luoghi per allestire 12 lavori di danza, teatro e teatro ragazzi che debutteranno dal vivo in quegli stessi spazi non appena le normative lo consentiranno.
La scelta degli spazi ha tenuto conto di realtà piccole o medie che in questi mesi non hanno ricevuto alcun ristoro e che svolgono la loro attività sul territorio della città di Napoli. Abbiamo guardato a quelle fragilità che in questa fase necessitano di un aiuto per il superamento dello stato di crisi; le compagnie invece saranno individuate attraverso bando pubblico tra quelle non finanziate dal FUS o con piccoli contributi regionali che spaziano tra teatro, teatro per l’infanzia e danza. L’impegno richiesto a fronte del ristoro economico, è che ogni produzione sia composta da almeno 4 elementi tra tecnici e artisti che dovranno essere inquadrati per 20 giornate di prova alla paga minima sindacale, in questo modo almeno 80 persone potranno svolgere la loro attività. Accanto a ciò aggiungiamo un minimo di due persone che i teatri dovranno mettere a disposizione per il periodo di prova con analogo inquadramento. Ciò permetterà di avviare complessivamente 100 persone al lavoro nell’arco di un mese. Il nostro compito è quello di immaginare il futuro e di tenere in piedi un sistema che altrimenti rischia di perdere frammenti indispensabili. Ciò che immaginiamo, in una prospettiva a lungo termine, è la creazione di un “luogo” di emancipazione creativa e di condivisione di buone pratiche con l’obiettivo di mettere in circolo nuove energie produttive per rinnovare e rigenerare un sistema teatrale spesso immobile e impermeabile alle innovazioni.
Teatri Associati di Napoli in collaborazione con Interno 5, con il presente bando, invita compagnie professionali con sede legale e/o operativa nel Comune di Napoli e nei Comuni confinanti (formalmente costituite e che possano produrre le certificazioni di agibilità INPS (EX ENPALS) non finanziate dal FUS, a presentare progetti di danza, teatro, teatro ragazzi da intendersi come “work in progress” in vista della creazione di nuovi spettacoli che potrebbero debuttare in una rassegna promossa da (H)EARTH – Ecosystem of Arts & Theatre. Le compagnie che si candideranno potranno presentare lo stato di avanzamento dei loro studi/progetti ipotizzandoli nei teatri proposti nell’ALLEGATO 1 al presente bando
Le compagnie partecipanti dovranno inviare entro e non oltre il giorno 12 gennaio 2021 un progetto di messa in scena integrato da uno o più link video relativi a lavori precedenti prodotti dalla compagnia stessa. Un coordinamento composto da Teatri Associati di Napoli, Interno 5 e Direttori Artistici dei Teatri elencati nell’allegato A, curerà una prima selezione dei progetti pervenuti fino ad un numero massimo di 12 e ne darà comunicazione alle compagnie entro e non oltre il 16 gennaio 2021. Le compagnie selezionate dovranno rendersi disponibili a partire dal 18 gennaio 2021 per iniziare le prove nel teatro che verrà assegnato loro. L’impegno richiesto a fronte del ristoro economico è:
che ogni produzione sia composta da almeno 4 elementi tra tecnici e artisti che
dovranno essere inquadrati per 20 giornate di prova alla paga minima
sindacale.
che ogni produzione produca in autonomia materiale di documentazione foto/video
in alta risoluzione durante tutto il periodo di prove.
che ogni produzione provveda ad effettuare tamponi al proprio personalre
coinvolto con cadenza settimanale.
Che ogni produzione si impegni a debuttare con un lavoro di minimo 30 minuti
all’interno della rassegna organizzata da (H)EARTH – Ecosystem of Arts & Theatre
non appena le condizione normative lo consentiranno.
Accanto a ciò aggiungiamo un minimo di due persone che i teatri dovranno mettere a disposizione per il periodo di prova (1 figura artistica ed 1 tecnica) e una dotazione tecnica di base . Le restituzioni dei lavori delle compagne selezionate debutteranno dal vivo negli stessi teatri loro assegnati non appena le normative anticovid lo consentiranno o in sapzi che verranno successivamente indicati. Teatri Associati di Napoli si impegna a sostenere con un contributo di euro 5.500,00 (cinquemilacinquecento/00) cadauno le 12 compagnie selezionate per la produzione dello spettacolo che debutterà in prima assoluta nella rassegna promossa da di (H)EARTH – Ecosystem of Arts & Theatre.
I progetti dovranno essere inviati tramite posta elettronica all’indirizzo
postatan@pec.teatriassociatinapoli.it con oggetto “candidatura selezioni
(H)EARTH – Ecosystem of Arts & Theatre” e corredati dei seguenti allegati:
ALLEGATO A: modulo di presentazione del progetto artistico corredato da uno o
più link video relativi a lavori precedenti;
ALLEGATO B: modulo di autocertificazione dei requisiti richiesti e di conoscenza
ed accettazione del regolamento, curriculum della compagnia e dei suoi singoli
componenti.
Per informazioni: Teatri Associati di Napoli/Interno 5 tel.: +39 0815851096 / +39 0815514981 / teatriassociatinapoli@gmail.com
A seguito di un attenta valutazione delle proposte ricevute, la giuria di
selezione ha valutato positivamente i seguenti progetti:
1. ALTROSGUARDO/OLTRAGGIO AL PUDORE - di e con ANTONELLO COSSIA
2. COLLETTIVO LUNAZIONE - L'ISOLA DI TED/LA MISURA - regia EDUARDO DI
PIETRO
3. CORNELIA/SLEEPING BEAUTY WORK BITCH - regia e coreografia NYKO PISCOPO
4. COMPAGNIA DANCE FACTORY/UNA STORIA DI HUMOR - regia LUIGI CESARANO
5. FUNA/MODALITA’ AEREO - FAVOLE SENZA FILI - ideazione e regia MARIANNA
MOCCIA
6. GLI ALBERI DI CANTO - THE BEGGARS’THEATRE/GIORNI INFELICI PER RE LEAR -
regia, drammaturgia e musiche MARIANO BAUDUIN
7. IL TEATRO NEL BAULE/ANCHE I CANI HANNO UN’ADOLESCENZA DIFFICILE - regia
Sebastiano Coticelli e Simona Di Maio
8. I PESCI /UNDERGROUND - regia FIORENZO MADONNA
9. LE SCIMMIE/MERIDIANI - regia CHIARASTELLA SORRENTINO
10. LE STREGHE DEL PALCO/ GELO – regia e drammaturgia DOMENICO INGENITO
11. MURICENA TEATRO/DIVENTA – RE – drammaturgia e regia Marianita Carfora e
Raffaele Parisi
12. PRIMO AIUTO - LIBEARAIMAGO/BOCCACCIO SUITE - regia ROBERTO INGENITO
Ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato, auspicando in future
collaborazioni
I Corsi di Perfezionamento Professionale di Anonima Romanzi sono diretti
da Carlo Cerciello, attore, regista e
pedagogo, amato e seguito dai suoi allievi che riconoscono il valore
innovativo del suo metodo, ne apprezzano il carisma e lo considerano una
guida sicura ed efficace. Attraverso un lavoro più che ventennale il
Teatro Elicantropo è riuscito a diventare un punto di riferimento per la
formazione teatrale in tutta l'Italia centro-meridionale e grazie alla
sua fama e le ottime prove offerte dagli ex allievi, riesce anno dopo
anno ad allargare il suo raggio d'azione su tutto il territorio (a
confermarlo sono le domande di ammissione in continua crescita). Sotto
il profilo professionale, l'appartenenza a questo gruppo di lavoro è
diventata per gli addetti garanzia di serietà, quasi un marchio di
qualità, e molti dei ragazzi riescono ad intraprendere con successo la
carriera teatrale. Una solida realtà culturale dunque che però per
mantenere alta la qualità della sua proposta artistica e che, per
crescere, ha assoluto bisogno di essere sostenuta.
Gli obiettivi fondamentali dei corsi di
perfezionamento, consistono nel motivare, sensibilizzare e orientare
l'allievo nel territorio complesso e meraviglioso, che definiamo, spesso
genericamente, "teatro", rendendolo consapevole della propria
responsabilità di comunicatore, nonché dell'unicità di una professione,
al tempo stesso artigianale e artistica. Essere attore o regista non
vuol dire esercitare il narcisistico sfogo della propria creatività, ma
coordinare, rispettare ed esaltare quella degli altri, insieme alla
propria, intorno ad un progetto il più possibile condiviso, motivato e
solidale. Praticare teatro, in tutte le sue forme e metodologie di
lavoro, non può prescindere da un'indagine attenta e costante della
realtà che ci circonda. È questa l'analisi, l'osservazione e la verifica
che definiamo "ricerca". Senza di essa il "teatro" stesso non esiste,
perché non esistono le motivazioni per farlo, per vivificare, cioè, quel
rituale simbiotico e catartico tra "attori" e pubblico, che rende il
"teatro" unico ed insostituibile. Questi corsi, dunque, puntano alla
formazione di artisti-artigiani creativi e
consapevoli del proprio ruolo sociale.
La struttura generale dei Corsi di Perfezionamento Professionale prevede
l'approfondimento della preparazione fisica attraverso il lavoro con
coreografi e insegnanti del movimento, lo studio della voce come
strumento tecnico, la voce parlata e il canto, consolidamento della base
teorica con la guida di qualificati docenti per la costruzione di una
consapevolezza critica.
I corsi di Perfezionamento professionale per attori si svolgono con
cadenza bisettimanale nell'arco di sei mesi.
Il Perfezionamento Professionale per Attori 2020/2021, comprende tanto
gli incontri-lezione sulla recitazione, che quelli sulla regia teatrale
diretti da Carlo Cerciello e ha cadenza bisettimanale.
Il corso 2020/2021 comprende incontri e stages con docenti del settore,
di livello nazionale e internazionale:
Ai suddetti stages hanno accesso in ordine di preferenza:
- gli allievi iscritti al Corso di Perfezionamento 2020/2021
(est-int)
- gli allievi più meritevoli iscritti al III anno del Laboratorio
2020/2021
- gli ex allievi più meritevoli iscritti in passato a regia
e recitazione IV anno (est-int)
- gli ex allievi più meritevoli del L.T.P. Elicantropo, anche se non
hanno frequentato il IV anno
- eventuali esterni, in base ai posti rimanenti, su colloquio e
presentazione curriculum formativo
In partenariato con la Elledieffe e la Fabbrica dell'Attore di Roma,
proseguendo e perfezionando la ventennale valorizzazione professionale
degli allievi più meritevoli del Corso di Perfezionamento Professionale
di Anonima Romanzi, il progetto ministeriale prevede, inoltre, il loro
graduale avviamento al lavoro.
Con la collaborazione e il sostegno della Fondazione Eduardo De Filippo,
dal 1° febbraio avrà il ciclo di Studi Eduardiani dedicato agli allievi
del 1° - 2° e 3° anno del Laboratorio Teatrale Permanente di Anonima
Romanzi Teatro Elicantropo di Napoli.
Dopo il successo degli Studi Eduardiani estivi ed invernali della
passata stagione formativa, insieme alla F.E.D. abbiamo deciso di
proseguire gli Studi Eduardiani anche per la stagione 2024/2025, anzi, a
causa dell’enorme interesse suscitato dall’iniziativa, abbiamo aperto
gli Studi anche agli esterni che dovessero farne richiesta.
Guidati dall'esperienza dei docenti Antonio Sinagra e Giuseppe Rocca,
gli allievi avranno modo di approfondire la conoscenza del grande
maestro napoletano.
Gli Studi Eduardiani fanno parte delle iniziative promosse da Anonima
Romanzi T. Elicantropo, relative al Corso di Formazione e
Perfezionamento Professionale.
Le lezioni si terranno il mercoledì per gli allievi del 2° e 3° anno e il giovedì per gli allievi del 1° anno, dalle ore 17,30 alle ore 20,30. Gli esterni potranno seguire sia le lezioni del mercoledì che quelle del giovedì.
Quest’anno le lezioni si svolgeranno, inizialmente, presso il Teatro
Trianon, che si è prestato gentilmente ad ospitarle e proseguiranno
presso la sede della Fondazione Eduardo De Filippo in via Vittoria
Colonna 4 (quartiere Chiaia).
I Corsi di Regia Teatrale si svolgono con
cadenza bisettimanale nell'arco di sei mesi.
Il programma del corso
prevede:
Analisi del test drammaturgico
Elementi di metodologia della critica teatrale
Nascita della Regia
Simbolismo: Mejerchol'd, Appia, Dalcroze, Paul Fort, Gordon Crieg
Ideazione e sviluppo di un progetto di spettacolo su testo
predeterminato, dalla stesura cartacea del progetto stesso alla sua
messinscena. Quindi analisi della scrittura drammaturgica
Le avanguardie: espressionismo, dadaismo, futurismo, surrealismo.
Antonin Artaud "il teatro e il suo doppio" e Jacques Copeau
La scelta degli attori. I provini. Le prove teatrali. Assistenza
teatrale e aiuto regia. Piano prove. Direzione di scena e ordine del
giorno. Rapporti con i collaboratori tecnico-artistici: scenografo,
costumista, musicista compositore, disegnatore luci, coreografo
Antinovecentismo, neorealismo, ermetismo. Erwin Piscatoe e Bertolt
Brecht. Etienne Decroux, Jerzy Grotowski, Eduardo De Filippo
La trasformazione del linguaggio scritto in linguaggio scenico.
Esercitazioni su testi di Shakespeare, Brecht, Muller, Bernhard, Weiss.
Nozioni di riscrittura teatrale e di scrittura scenica. La
contaminazione teatrale.
Sperimentalismo, neoavanguardie e postmoderno, il teatro
dell'assurdo.
Motivazioni e differenze nell'uso del colore e dei vari tipi di
illuminatori. Drammaturgia sonora. Differenze e motivazioni tra musica
diegetica e di commento, tra scenografia formale e scenografia
concettuale. Il costume teatrale e i suoi perché
Dall'astrazione futurista alla grande regia. L'eccezione e la regola.
Visconti tra regia e Scenografia. La linea Strehler-Damiani. Luca
Ronconi e l'infinita sperimentazione. Scenografia arte e ricerca.
Luzzati, il poliedrico
Esercitazioni su testi
Esercitazioni pratiche
Carlo Cerciello
si occupa in prima persona di insegnare grammatica e sintassi
dell'essere in scena sia nei corsi ordinari sia in quelli di
perfezionamento per attori e registi.
Guglielmo Verrienti
L'attore e regista Roberto Azzurro, per le tecniche vocali, la
dizione e la recitazione: attore, drammaturgo e regista, si specializza
con artisti internazionali quali Habib Nagamouchi e Lindsay Kemp
lavorando successivamente come assistente di Cobelli, Quartucci,
Calenda; ha collaborato a lungo con l'Odin Teatret, lavorando anche con
Kay Bredoltd.
Guglielmo Verrienti
L'autore e regista Massimo Maraviglia, per drammaturgia e teoria teatrale, ha studiato con Ronconi, Trionfo, Camilleri; tra i protagonisti della sperimentazione teatrale a Napoli negli anni '80 è oggi docente di Filosofia e Storia e svolge oggi gran parte del suo lavoro teatrale all'interno di Cantieristupore, di cui è fondatore e direttore artistico.
Guglielmo Verrienti
Il musicista compositore e regista Paolo Coletta, per il canto e la musica in
teatro: ha approfondito l'analisi dei linguaggi musicali in un percorso
storico-musicale all'interno dell'Università Federico II; ha scritto più
di 80 partiture di scena per Lindsay Kemp, Antonio Tabucchi, Gabriele
Lavia, Gigi Piera Degli Esposti, Antonietta De Lillo. Nel 2009 ha
debuttato in qualità di compositore nella stagione lirica del Teatro San
Carlo di Napoli e del Teatro Stanislavskij di Mosca.
Guglielmo Verrienti
Scoperta
Limiti
Conferma
di Enzo Moscato
con Imma Villa
regia Carlo Cerciello
Tempo e luogo: dopo il terremoto del 1980 a Napoli … e
oltre.
Scannasurice è una sorta di discesa agli “inferi”, post terremoto, di un personaggio
dalla identità androgina, nell’ipogeo napoletano dove abita, all’interno di una
stamberga, tra gli elementi più arcani della napoletanità, in compagnia dei topi,
metafora dei napoletani stessi e dei fantasmi delle leggende metropolitane partenopee,
dalla Bella ‘mbriana al Munaciello, tra spazzatura e oggetti simbolo della sua
condizione, alla ricerca di un’identità smarrita dentro le macerie della storia e della
sua quotidianità terremotata.
Tommaso Le Pera
di Bertolt Brecht
regia Carlo Cerciello
Bertolt Brecht ha tratto la materia del suo Lehrstück Die Mutter (1932) dall’omonimo
romanzo di Maksim Gor’kij (1907), che narra la storia di Pelagia Vlassova la quale,
convertita al pensiero politico del figlio Pavel e dei suoi amici, viene coinvolta nelle
loro azioni clandestine e per questo chiamata da tutti “La Madre”. Brecht allunga la
durata della vicenda nel tempo, fino alla prima guerra mondiale e alla vigilia della
rivoluzione d’ottobre, rispetto all’opera originale di Gor’kij e ne allarga anche i
significati. Si tratta sì di un notevole dramma didattico, ma portato ben oltre le
misure geometriche, per esempio, di «L’eccezione e la regola». C’è in esso, un’evidente
carica sentimentale che investe il personaggio di Pelagia Vlassova, la madre. E’
l’apprendistato della madre proletaria sulla «lunga strada tortuosa della sua classe»,
fino alla consapevolezza completa, che la rende forte al punto di farle sopportare,
quasi senza battere ciglio, la morte del figlio fucilato dalla polizia zarista. Il suo è
un cammino ascensionale: al suo primo atto rivoluzionario è spinta per difendere il
figlio Pavel, ma successivamente a ogni sua nuova azione cresce in lei la consapevolezza
e la convinzione che le cose debbano cambiare. Il senso della riproposizione de “LA
MADRE” di Bertolt Brecht sta tutto nel recupero della memoria storica di avvenimenti,
ideologie e sentimenti che hanno trasformato il mondo, riconsegnando alle classi più
deboli, e ai lavoratori tutti, quella coscienza e quella dignità che, purtroppo, oggi
viene nuovamente mortificata e immolata sull’altare del “dio mercato”. Nel panorama
amaro di una politica palesemente sconfitta, schiava dell’economia e dell’affarismo, il
nostro vuole essere un solitario omaggio alla classe operaia, che in Paradiso,
purtroppo, non è andata e non andrà mai. Un affresco malandato e corroso, da cui
traspare ancora la forza di un ideale.
Salvatore Pastore
Il Teatro Elicantropo di Napoli nasce nel 1996 in Vico Gerolomini n. 3, in uno stabile del seicento che una volta era parte integrante del complesso dei Gerolomini, diretto da Carlo Cerciello, attore e regista, dall’attrice Imma Villa e da Pierpaolo Roselli e prosegue la sua attività, dedicando le sue stagioni teatrali alla drammaturgia contemporanea italiana ed europea, valorizzando il lavoro di autori, attori, registi, scenografi, costumisti, tecnici, recuperando un rapporto diverso, più diretto ed immediato con il pubblico, continuando a puntare, cioè, sull’intelligenza e sulla sensibilità di coloro che non hanno ancora rinunciato alla riflessione e al sentimento. In tutti gli anni di attività ha confermato con coerenza e tenacia, la sua vocazione ad un teatro politico di impegno civile e sociale, rivolto al contemporaneo, alle tragedie dei nostri tempi.